giovedì 9 ottobre 2014

DIE FOR ME BLOG TOUR - 2a Tappa

Il 14 Ottobre si avvicina e con lui l'uscita dell' attesissimo e imperdibile romanzo Urban Fantasy Young Adult scritto da Amy Plum: Die for Me. Per anticipare la "conoscenza" con il suo originalissimo mondo e i suoi fantastici personaggi insieme alla De Agostini, che ultimamente sembra proprio aver preso la buona abitudine di viziarci con proposte sempre più stuzzicanti, abbiamo deciso di partecipare ad un blogtour di approfondimento per permettervi di gustare a pieno quello che considero un piccolo gioiello della letteratura di genere. Die for me infatti, pur presentando quelle che sono le linee guida del canovaccio "classico" dell'Urban fantasy YA, rappresenta qualcosa di assolutamente innovativo ed ammaliante proprio in virtù delle creature che lo popolano e per le implicazioni che, con la loro natura, comportano. Amy Plum ridisegna un suo personale universo fantastico e inventa una nuova creatura sovrannaturale a cavallo tra un Dio e uno zombi, tra un Angelo e un non-morto: quello che nasce è un revenant ossia un "ritornato".
Capirete meglio cosa intendo in questo piccolo approfondimento dedicato al genere in questa seconda tappa del "Die for me blogtour"!




De Agostini
pagine: 416
prezzo: 14.90 euro
Rilegato


Trama

la vita delle due sorelle viene stravolta e le ragazze sono costrette a trasferirsi a Parigi dai nonni. L'unico modo che ha Kate per soffocare il dolore è rifugiarsi tra le pagine dei libri che ama di più. Fin quando non incontra Vincent. Bello, misterioso e affascinante, Vincent scioglie a poco a poco il ghiaccio attorno al cuore di Kate che si innamora perdutamente di lui. Ma Vincent non è un ragazzo come gli altri: è un Revenant, un vero e proprio angelo custode, destinato a sacrificare la propria vita per salvare le anime in pericolo, e a risvegliarsi tre giorni dopo la morte, in un circolo senza fine. Kate si ritrova quindi davanti a una scelta difficilissima: proteggere ciò che rimane della sua esistenza e della sua famiglia... oppure rischiare tutto per un amore impossibile?


DIE FOR ME : IL GENERE

Sono anni ormai che gli scaffali delle librerie sono pieni di titoli di libri e di Serie che hanno a che fare col fantastico e il sovrannaturale: licantropi, vampiri, streghe, fate, zombi, angeli, demoni... ma ancora, nonostante tutto, non ci hanno stancato. Anzi, continuano ad affascinarci, soprattutto quando abbiamo la possibilità di leggere storie ben scritte e ricche di sentimento e originalità.
E' questo il caso di Die for me che ha colpito la curiosità di noi Books' Angels fin dalle prime indiscrezioni sulla sua pubblicazione: chi ci segue e ci conosce, sa quanto abbiamo un debole per le creature "angeliche" ma in questo primo libro della Serie "Revenants" abbiamo trovato molto di più! Un qualcosa di unico e assolutamente originale, nonostante i piacevoli clichè dei canovacci su cui solitamente si basano di fondo questo tipo di storie (amori travolgenti, protagonisti affascinanti e pericolosi dalla bellezza mozzafiato) perchè in uno stile piacevolissimo e coinvolgente, ci presenta una figura totalmente nuova e inaspettata: il revenant.
Revenant in francese significa spettro (non è un caso che la storia sia ambientata a Parigi!). L'etimologia della parola in realtà significa "colui che ritorna".
Il revenant è una creatura sovrannaturale a cavallo tra una divinità e uno zombi, come ammette la stessa autrice Amy Plum, ma che ha molto a che fare con gli angeli per via del suo ruolo e la sua funzione. Ha infatti il "compito" di salvare la vita alle persone, quasi fosse un angelo custode e ha il potere di rinascere, in carne ed ossa, tutte le volte che muore per salvare la vita di chi decide di aiutare. In questa sua immortalità è molto vicina a un' entità divina, ma poichè tecnicamente è un morto, anche se cammina e respira a tutti gli effetti, può essere considerato uno "zombi". Ma c'è di più: è immortale (a meno che non venga fatti a pezzi e bruciati i suoi resti) ma può morire, per poi rigenerarsi.
Quando si rigenera torna all'età anagrafica in cui è morto la prima volta. Ma finchè non muore di nuovo il tempo per lui passa come per qualsiasi altro essere umano. Tuttavia è talmente forte e insopprimibile il suo innato istinto di sacrificio per salvare la vita alle persone che è inevitabile che prima o poi il processo di morte-rinascita si ripeta, in un ciclo pressochè infinito.
Quando il revenant non muore deve sottostare ad una sorta di "ciclo interno" di rigenerazione che consiste nel periodo di dormienza, ossia in uno stato di morte apparente in cui "ricarica le batterie", e rigenera le forze. Il primo giorno è di black-out assoluto mentre negli altri due giorni lo spirito si distacca dal corpo e, in forma eterea, può spostarsi e comunicare telepaticamente con gli altri revenants

C'è questa... come chiamarla? Non vorrei sembrarti troppo 
"Ai confini della realtà", ma diciamo che - in certe circostanze -
se muori al posto di un altro, tornerai in vita.
Rimani morto per tre giorni e poi ti risvegli.
Ti rianimi. Lo corresse Gaspard.
Ti risvegli - insistette Ambrose - E a parte avere una fame del diavolo,
sei esattamente come prima. Solo che dopo non dormi più.
...
Morire e rianimarsi sono due attività impegnative per il corpo umano.
In pratica è come se ora avessimo un ciclo vitale differente.
In realtà rianimarsi è un termine che descrive bene il processo. 
E quando ci svegliamo siamo così "animati" che possiamo
andare avanti tre settimane senza sosta.
Poi il nostro corpo praticamente si spegne e per tre giorni
dormiamo come sassi, o come morti
....
Lo chiamiamo essere dormienti. Il nostro corpo è come ibernato
ma la nostra mente è ancora attiva. E quando il nostro
corpo si sveglia, torniamo ad avere qualche altra settimana di assoluta normalità,
ma senza sonno.
...
Quando ci rianimiamo, invecchiamo alla stessa velocità di chiunque altro.
Tuttavia ogni volta che moriamo, ci rianimiamo alla
stessa età in cui siamo morti la prima volta."

I revenant nascono morendo per salvare la vita di qualcun altro e questa continua ad essere la loro missione, per sempre. Ovviamente non è facile per loro non lasciarsi, in un certo senso, ossessionare dalle persone che aiutano e in particolare da quelle per cui muoiono; la curiosità sugli "effetti farfalla" che i loro sacrifici hanno portato nella vita di chi salvano, delle loro famiglie e dei loro conoscenti. Questo è uno degli aspetti più interessanti che ho avuto modo di riscontrare in questa lettura. 

Ovviamente ci sono anche le creature antagoniste e i cattivi in questo Universo si chiamano numa.
Sono revenant, ma il loro scopo non è salvare vite. E' distruggerle. Non diventano immortali morendo per salvare qualcuno; si conquistano l'immortalità prendendo delle vite. Non sono semplici assassini, ma persone che hanno tradito qualcuno causandone la morte. Sono malvagi e pericolosi; e non muoiono mai perchè continuano ad uccidere, spingendo per lo più le loro vittime al suicidio. Il tipo di attività che svolgono nella vita reale li aiuta molto: possiedono bar e night-club come copertura per i loro affari sporchi, traffici di droga e prostituzione. In un mondo come il loro tradimento e omicidio sono all'ordine del giorno. I Revenant combattono con i numa una guerra all'ultimo sangue e cercano di ucciderli perchè per loro ormai non c'è più possibilità di redenzione, a differenza delle loro vittime umane per cui ci può ancora essere una possibilità di salvezza.

Die for me rientra in tutto e per tutto in quello che è il genere Urban Fantasy YA: personaggi in età adolescenziale; contesto urbano e realistico con annessi problemi di vita quotidiana legati all'età e al contesto familiare; presenza di creature sovrannaturali.

Die for me ha tutti gli ingredienti per appartenere al genere, che sono una garanzia per tutti gli appassionati, ma soprattutto per risultare un romanzo originale e innovativo. Una lettura indimenticabile, appassionante e coinvolgente. Ve ne parlerò meglio lunedì prossimo nella mia recensione in anteprima! Intanto...


NON PERDETE TUTTE LE DATE DEL
DIE FOR ME BLOGTOUR!

BookishAdvisor, intervista all'autrice: 8 ottobre
Sognando tra le righe, approfondimento sul genere: 9 ottobre
Please another book, approfondimento su Parigi: 10 ottobre
Atelier dei libri, approfondimento sui personaggi: 13 ottobre 


La Serie "Revenants"

1 - Die for me
2 - Until I die
2,5 - Die for her (novella)
3 - If I should die
3,5 - Die for me (novella)

COME IL VENTO PER UNA GIRANDOLA Nadia Filippini Anteprima

Esce oggi questo romanzo self , prima prova " sulla  lunga distanza" di Nadia Filippini,   concepito come seguito del racconto Come una girandola da lei pubblicato sei mesi fa. Il racconto, pur avendo un finale compiuto, lasciava in sospeso il rapporto tra i due protagonisti: all' autrice però era dispiaciuto chiudere la storia in poche pagine, le era sembrato di  sacrificare la narrazione . Di qui la decisione di scrivere una sorta di seguito  ambientato due anni dopo. Rassicuratevi:  nonostante la storia  faccia riferimento al racconto iniziale, non è indispensabile averlo letto per comprendere il romanzo, poiché i punti salienti vengono  ripresi e sviluppati. Il  racconto  pertanto costituisce  una sorta di chicca/prequel rivolta alle lettrici curiose di conoscere nel dettaglio ciò che accadde due anni prima di Come il vento per una girandola tra  i suoi protagonisti Alessio e Chiara.

 Dal 9 Ottobre 2014
COME IL VENTO PER UNA GIRANDOLA 
NADIA FILIPPINI


Editore: Self publishing
Genere: Romance contemporaneo
Prezzo: € 1,99

La Trama

Chiara e Alessio. Da due anni le loro strade si sono divise bruscamente, lasciando una profonda ferita in entrambi. Lontano l'uno dall'altra, hanno cercato di andare avanti con le loro vite e lasciarsi il passato alle spalle. Quando però Alessio torna a vivere a Milano e le chiede di tornare nella sua vita, Chiara si troverà ad affrontare una scelta più difficile di quanto lei stessa potesse immaginare. Fidarsi ancora una volta di Alessio e rimettere in gioco i propri sentimenti o chiudere definitivamente col passato e guardare avanti?

L' Autrice:
Nadia nasce a Brescia nel marzo 1979. Vive in un paesino nella provincia di Bergamo col marito. Si innamora della lettura da bambina, quando scopre la biblioteca del paese in cui si è trasferita con la famiglia e che frequenta assiduamente. Fin da piccola ama inventare storie, ma inizialmente preferisce raccontarle attraverso il disegno. Cresendo però si avvicina alla scrittura, anche se non fa leggere mai a nessuni il proprio lavoro. Ad aprile scrive il racconto Come una girandola per gioco, per un' amica con cui condivide la passione per i libri. Dopo averlo letto però l' amica la convince a pubblicarlo e, anche incoraggiata dal marito, Nadia accetta questa piccola sfida. L' entusiasmo di alcuni lettori la convince poi a lavorare al romanzo Come il vento per una girandola ispirato al racconto.   




Il booktrailer di Come il vento per una girandola

Il racconto da cui tutto ha avuto inizio:


Di seguito un breve estratto di Come il vento per una girandola,  gentilmente concesso dall' autrice: buona lettura!!



«Ti accompagno a casa io»
Di nuovo, per un attimo, fui invasa dalla sensazione di stordimento che avevo provato trovandomelo davanti. Aveva voglia di scherzare, vero? Mi girai di scatto verso di lui, come se mi avesse rivolto il peggiore degli insulti.
«Levatelo dalla testa, sono grande abbastanza per prendere una metropolitana!»
Lo vidi aggrottare le sopracciglia e serrare le labbra, pronto alla battaglia che mai e poi mai gli avrei permesso di vincere. In macchina con lui? Nemmeno morta!
«E’ tardi, è buio e non c’è molta gente in giro a quest’ora. Ti accompagno io, fine della discussione»
Sostenni il suo sguardo e incrociai le braccia sul petto. Chi credeva di essere per darmi ordini?
«Puoi levartelo dalla testa, non vengo con te nemmeno se mi preghi!»
Girò intorno al letto con la velocità di un fulmine e mi si parò davanti, con aria di sfida.
«Non ho nessuna intenzione di pregarti, ma se proprio ci tieni», disse piegandosi per parlarmi nell’orecchio e facendomi saltare il cuore in gola, «posso caricarti in spalla come in uno di quei romanzi rosa che ti piacciono tanto, ma ti assicuro che non è romantico come sembra»
«Non lo faresti mai!»
«Scommettiamo?»
Il sorriso sicuro che gli si era stampato in volto, mi convinse a non accettare la scommessa. Non stava scherzando, l’avrebbe fatto. Gli appoggiai entrambi i palmi sul torace e lo spinsi indietro. Fu come se una scarica elettrica mi attraversasse da capo a piedi a quel contatto, ma cercai di non darglielo a vedere. Era bello e anche eccitante, d’accordo, ma pur sempre uno stronzo rimaneva. 
«Piantala di fare l’idiota!»
«Chiara», intervenne Manuel, «in realtà sarei più tranquillo anch’io se andassi con lui»
«Ma che cavolo volete che mi succeda?», chiesi esasperata.
Mi morsi la lingua quando ormai era troppo tardi. Manuel rispose a quella mia sciocca domanda indicando il suo corpo pieno di lividi con un cenno della testa. Abbassai gli occhi vergognandomi di quanto sapessi essere scema certe volte.
«Scusa», sussurrai, «d’accordo, accetto il passaggio»
Manuel abbozzò un sorriso, seppur con immensa fatica.
«E’ meglio se andiamo»