mercoledì 23 luglio 2014

DI CARNE E DI CARTA Myria Recensione



Credete nell’ amore a prima vista? E nell’ amore a prima lettura?

“O voi ch’ entrate “  nel mondo di carta spesso e volentieri, beandovi di personaggi impeccabili, di sentimenti perfetti eterni ed immutabili, di frasi e situazioni  meravigliosamente ultraterrene; “ O voi "che vi smarrite nella selva oscura di Mr Darcy e dei suoi cloni/colleghi contemporanei o passati di turno, innamorandovi del loro finto caratteraccio che improvvisamente diventa quintessenza della virilità,  della sicurezza, della dedizione  e della coerenza…vi chiedete ogni tanto se
Un rapporto d’ amore nella realtà  assomigli a tutto ciò? 
Vorreste davvero un uomo che dice la frase appropriata, commovente al momento giusto?  O è la variabile umana, l’ imperfezione, a rendere speciale e degna di essere vissuta una relazione giorno per giorno ?

Sul dualismo idealizzazione/realtà concreta   si basa questo incandescente, imprevedibile, tenero  romance rigorosamente Made in Italy che tra una risata, un sospiro e un "ripassino" della Divina Commedia insieme a Chiara, a Leonardo e ai loro amici e parenti , regala intense emozioni e  qualche  prezioso insegnamento.  

DI CARNE E DI CARTA
MYRIA 



 Editore: Self - Publishing
Genere: Romance contemporaneo
Pagine: 336
Prezzo: 2,68  euro 
solo e-book  

La Trama 

Chiara vive di carta. Insegna, studia e legge di tutto. Sui libri e coi libri è cresciuta, i libri sono stati la sua famiglia e i suoi migliori amici e dai libri ha appreso l’amore: l’amore per le pagine ma anche per gli uomini che in quelle pagine vivono.
Leonardo entra nella sua vita per seguirla nel Dottorato di ricerca, ed è un uomo concentrato sulla realtà di carne: per lui il distacco dalle parole scritte è vitale e non accetta l’approccio passionale di Chiara. Ma è stato davvero un caso, a portarlo da lei, o c’è una trama anche dietro al loro incontro?
Tra un canto di Dante e una canzone degli ABBA si combatte la guerra tra la carne e la carta, una guerra che non ha vincitori né perdenti e che forse non ha nemmeno schieramenti.
"Agli uomini, ad amare, lo insegnano le donne."

 La mia opinione 

“in quel connubio di bene e di male di carne, c’erano più senso e più verità e più partecipazione di tutte le emozioni di carta che avesse mai letto”

Quanto è utile il passaparola che permette di confrontare letture ed esperienze! Ringrazio la cara amica Filomena che conoscendo i miei gusti e avendolo apprezzato  mi ha segnalato questo romanzo che annovero a pieno titolo tra i miei “indimenticabili”. In tutta onestà mi  trovo in difficoltà a recensire questo libro: mi ha talmente colpita  in molti modi, su vari livelli,  che temo di non riuscire  a trasmettere l' intensità  delle  sensazioni  e il divertimento che ho provato nel leggerlo. 
Se dopo la lettura della  trama  vi aspettate la consueta donna- zerbino innocente e l’ uomo mascalzone che si addolcisce al suo contatto, siete fuori strada. Perchè in Di carne e di carta entrambi i personaggi sono schegge impazzite:  estremamente  fragili, teneri,  indecisi, aggressivi. Se il nome di  Dante vi suggerisce dissertazioni sull’ amore platonico e vi richiama  alla memoria professori canadesi ipersensibili, vi comunico  che nulla è più lontano di Reynard dalla connotazione di questo libro: in cui il richiamo alla letteratura – ma anche  al cinema e alla musica degli ABBA - non è didascalico , ma seppur funzionale alla comprensione degli stati d' animo viene interpretato  con un misto di ammirazione e   di irriverenza assolutamente originale, sottolineando la concretezza e l’ attualità  più che l’ immaterialità e la trascendenza dell’ opera del  Sommo Poeta.
La storia è ambientata nella Ferrara universitaria: Chiara è un’ insegnante delle  superiori, nonché studentessa in fase di dottorato in materie umanistiche con tesi su Dante. Un bel giorno la sua relatrice viene sostituita da Leonardo, un assistente antipaticissimo   : i due sono  entrambi sulla trentina, entrambi pungenti fin dai primi scambi di battute, entrambi orgogliosi e  alla ricerca dell’ ultima parola.
Leonardo è bello, fascinoso e insopportabile quel che basta per  instillare in Chiara il seme dell’ attrazione; Chiara è sagace e graziosa a sufficienza per provocarlo al meglio. Ma  Leonardo non è un Mr Darcy, un uomo di carta: non cambia atteggiamento repentinamente, non adduce motivazioni logiche e comprensibili alla sua maleducazione, non fa ammenda alle sue scortesie. Si tratta di uomo  complesso di carne, e relazionarsi a lui e alle sue insicurezze non è semplice: bisogna esporsi e mettersi in gioco. Chiara dal canto suo non si lascia scivolare addosso insulti e villanie in nome dell’ amore: è una donna caparbia e l’ amor proprio la porta a reagire in difesa ma anche in attacco. Leonardo  ha degli atteggiamenti che non quadrano nei confronti di Chiara, dei sentimenti contraddittori: sembra rifiutare l’ attrazione che prova, pretende concretezza e sembra non sapere nulla di suggestioni. Chiara  invece è molto passionale "sulla carta", ed è attirata dagli ideali più che dagli uomini reali, siano essi papabili fidanzati o poeti  . Due  approcci alla vita e allo studio antitetici ed estremi :  eppure qualche  sprazzo emozionale - di carta -  sembra averlo anche Leonardo , mentre  la carne di Chiara  vicina all' assistente prende fuoco. Il continuo mostrare caratteri e atteggiamenti contrapposti – romantica e sognatrice lei, asettico e pragmatico lui – che spesso finiscono per mescolarsi e non appartenere più radicalmente all’ uno o all’ altro, l’ alternarsi di  pensieri di carne e di carta, di colpi di testa, di   ragionamenti in apparenza contorti eppur lucidissimi, di reazioni che i personaggi non sono in grado di gestire, crea un intreccio formidabile, lineare  e per nulla scontato. 
Nel gioco di ruolo che si trovano ad affrontare i due protagonisti  spesso non si capisce chi sia vittima o carnefice, forte o debole,  o - come esemplifica al meglio Myria citando la celebre favola di Esopo -  chi sia "rana"e chi sia "scorpione" : si è consapevoli  solamente che entrambi rischiano di finire bruciati da un legame particolare costruito su fragilissimi equilibri,  scaturiti da un innamoramento che entrambi sembrano avversare per motivi opposti. 
E’ un percorso senza certezze, talora sfiancante e demotivante, talora esaltante e salvifico,  e  la sua riuscita dipende dalla potenza di un “ forse “ che racchiude in sé molti quesiti che non hanno soluzione se non nel tentativo, nella buona volontà, nella scelta quotidiana, nella sconfitta delle paure.
Il rapporto di Chiara e Leonardo  viene ribaltato specularmente   nella storia secondaria, che vede protagonisti  Alessandra, la migliore amica di Chiara con un’ indole “ di carne” , e il suo spasimante Angelo che invece ha atteggiamenti “ di carta”e che pur essendo palesemente  innamorato mostra il suo interesse in modo apparentemente irrazionale   : gli aggiornamenti sulla situazione  del loro legame fanno capire che può esistere un punto di incontro fra due sensibilità diverse, e che questo va ricercato e modificato quotidianamente nel tentativo di un efficace equilibrio . Che può essere possibile  anche fra Leonardo  e Chiara.
Non lasciatevi ingannare dall’ intensità dei sentimenti e dalla drammaticità delle  interazioni che ho esposto: Di carne e di carta è appassionante, commovente, ma il più delle volte la lacrima scende dal ridere: è vero che sotto la superficie frivola si cela un’ analisi dei rapporti interpersonali profonda, ma - a titolo esemplificativo -  assimilare Leonardo ad uno “ stercorario cumano” stempera la tensione e aggiunge  spontaneità e umorismo al tema romantico senza  che questo diventi stucchevole o “greve”. Per me questo libro,  nato come fanfiction e fortunatamente raccolto dall' autrice in un unico volume  è una lettura imperdibile, leggera e spigliata ma al contempo anticonvenzionale e  sofisticata. Consigliatissimo!

L' Autrice 

Mirya vive (spera a lungo) a Ferrara; passa le sue giornatetormentando a scuola gli studenti e a casa il marito e il figlio.
Ha svolto davvero la tesi di Dottorato sull’uccel di Dio,  ridendo ogni volta che lo scriveva e diceva.
Non ha mai incontrato un Leonardo Villani, ma tiene comunque sempre pronto in cucina un set di coltelli Miracle Blade con cui eventualmente accoglierlo, perché i salami li preferisce affettati sottili
Il suo blog:
La sua pagina Facebook:

5 commenti:

Mirya ha detto...

Sono davvero grata e onorata per questa stupenda recensione.
E' stata un regalo inaspettato, come sono sempre i regali migliori.
Grazie ancora!

Charlotte Sognandotralerighe ha detto...

Per me il tuo libro è stata una lettura inaspettata e veramente speciale!! :-)

Chiara Ropolo ha detto...

ok, mi hai convinta, oltretutto la protagonista ha un nome familiare

Anonimo ha detto...

Davvero un bel libro,scritto benissimo,con personaggi credibili in evoluzione.E quel sottile filo d'ironia che adoro.Uno dei migliori di quest'anno.

Keihra

Charlotte Sognandotralerighe ha detto...

@Keihra concordo su ogni parola. E ora sono curiosa di leggere Trentatrè della stessa autrice!