martedì 17 aprile 2012

IL CANTO DELLE OMBRE di Camilla Morgan Davis


A poco più di un anno dall'uscita del primo bello e intenso romanzo di Camilla Morgan Davis che tanto mi era piaciuto, recensire questo secondo appuntamento con le avventure di Maila e Ren per me è una questione abbastanza "spinosa". 
(Probabilmente è per questo che anche un po' inconsciamente ne ho rimandato tanto la stesura. )


Tre cose posso dare per certe: 
1° Camilla Morgan Davis sa scrivere. Bene e soprattutto con uno stile tutto suo, che sta raggiungendo una tale "identità" e sicurezza da essere ormai abbastanza riconoscibile.
2° In questo suo secondo lavoro è ben visibile la sua maturazione in quanto scrittrice. Anche se alcune cose sono pur sempre da "limare" ed "aggiustare" indubbiamente rispetto al Canto della Notte si può notare un bel progresso dal punto di vista della scrittura.
3° La storia è sicuramente molto particolare.

Dopo queste doverose premesse, il mio "imbarazzo" nel parlare del Canto delle Ombre è dovuto al "puro gusto personale".
Purtroppo sono molto sensibile e la lettura di scene troppo "forti", troppo "macabre", o troppo "violente", specialmente se la violenza viene perpetuata sulle donne (come in questo caso) o sui bambini, la lettura mi risulta faticosa ed indigesta. Ne risulta pertanto un giudizio parzialmente negativo che risente della mia accentuata e indubbiamente esagerata impressionabilità e che trasforma in un certo senso un romanzo molto "gotico" in una specie di romanzo "horror" per la sottoscritta.

Quindi, una volta spiegata la mia natura e il mio approccio a questo libro e di conseguenza alla sua recensione, spero che ogni lettore che si appresterà a leggerla userà la "giusta chiave di lettura", e sicuramente, a differenza di me, troverà molto interessante - o addirittura esaltante - la lettura del Canto delle Ombre.

Come suggerisce il titolo stesso, nel Canto delle Ombre a predominare è il BUIO.
Un'atmosfera cupa, tetra, triste, paurosa.
Viene completamente abbandonata quell'atmosfera romantica, quasi di sogno, che tanto mi era piaciuta nel Canto della Notte.
Anzi; quel sogno si tramuta in Incubo.
Intendiamoci, rimane sempre "il Canto", quella musicalità e quella poesia che permeava il primo libro, ma la canzone questa volta è lugubre.
Tormentata.
Disperata.
Crudele.
Quasi angosciante.

Pertanto Camilla Morgan Davis è stata davvero bravissima a rendere l'idea e proprio per questo le va un plauso per ciò che è riuscita a scrivere e soprattutto per come lo ha fatto.

Due terribili storie si intrecciano in questo secondo episodio.
Avevamo lasciato Maila nella disperazione più totale per la separazione da Ren, ma nonostante tutto possa far pensare alla sua morte Maila non si rassegna. Infondo al suo cuore sente la sua presenza e non vuole credere alla sua dipartita così che, spinta anche da una dichiarazione dello spirito di sua madre Matleena, parte alla sua ricerca, anche soltanto per vendicarsi ed uccidere Beatrice, assassina dei suoi genitori e madre del suo amato Othar.
Infatti il povero Ren è in balia dei Disincarnati (e della perfida Beatrice ignara di essere sua madre) che lo hanno rapito per sottoporlo ad orribili torture, nella speranza di trasformarlo nella loro arma segreta per sconfiggere i Licantropi.
Ma non solo.
Oltre ai Disincarnati e al potere dell'Arma Celeste un'altra grave minaccia incombe su Maila e sul mondo dei mortali e dei mutaforma. Un Demone Malvagio, figlio del Dio del Sonno, di nome Sateriel. Sateriel è un Velatore, ossia un demone che vive sulla soglia della Porta d'Avorio, la porta dalla quale escono sogni ingannatori e manipolatori, che aveva l'intento di raggiungere l'immortalità attraverso il sangue la Prescelta,abbandonando la sua essenza di Ombra e diventando umana chiudendo per sempre la Porta di Corno ed impedire ai mortali e ai mutaforma di sognare.
Per attuare il suo terribile piano, si servirà dei più vili inganni, sfruttando il suo potere di "manipolare" i sogni, ingannando così sia Maila, sia Ren.
Ad aiutarli, con gravosi, macabri ed irreversibili sacrifici, si ergerà Matleena,che nel modo più estremo darà prova di quanto immenso può essere l'amore di una madre.

Come ho già riscontrato nel Canto della Notte, una volta in più nel Canto delle Ombre si può apprezzare il NOTEVOLE IMPIANTO MITOLOGICO sotteso alla trama e sulla quale essa saldamente si costruisce. Questo, prima ancora dello stile, a mio parere è il pregio più grande di Camilla. Un mondo complesso, coerente ed indubbiamente affascinante.
(Che però per il mio gusto personale, è molto "macabro" e "terrificante")

Non vorrei aggiungere molto altro, perchè il Canto delle Ombre è un libro che va letto e non raccontato, proprio perchè la sua forza sono le immagini che stampa nella mente e negli occhi del lettore. Quello che è certo è che bisogna approcciarcisi con la consapevolezza di entrare in una dimensione completamente diversa e lontana da quella che avevamo trovato nel Canto della Notte.
Ci vogliono stomachi belli forti....
Anche e soprattutto per via del FINALE SHOCK....

Sicuramente leggerò il terzo e conclusivo romanzo della trilogia, sperando che Camilla recuperi un po' della tenerezza, del romanticismo e della poesia con cui aveva infuso la sua prima fatica.

In ogni caso, gusti personali a parte, i miei più sinceri complimenti a Camilla Morgan Davis, per la sua bravura e la sua fantasia, che indubbiamente la rendono una testa di serie nell'ambito dell'Urban Fantasy Italiano.
BRAVA!

 1/2


Se avete domande e curiosità, scriveteci al nostro indirizzo mail. Saremo felici di girare le vostre domande a Camilla che s è gentilmente resa disponibile a lasciarci un'intervista che posteremo nei prossimi giorni!


IL CANTO DELLE OMBRE

editore: Zero91
pagine: 272 
prezzo: 17.00 euro
Brossura


TRAMA: Maila trascorre le sue giornate chiusa nella sua stanza ad Amadriade, ascoltando musica e supplicando la Luna di aiutarla a cercare Ren, il suo amore, il suo Othar. Lei è sempre più convinta che lui sia vivo, tenuto prigioniero dai Disincarnati. Chiede alla Luna una nuova visione, un nuovo sogno, per rivederlo e scoprire il luogo in cui si trova, ma Maila ignora che i sogni sono popolati da Demoni chiamati Velatori, che vogliono cibarsi della sua carne per raggiungere l'immortalità. Scoprirà che la realtà è più terribile dei suoi incubi: i Disincarnati, gli antichi nemici dei licantropi, non solo hanno allestito una cellula segreta in un paese dimenticato della Serbia in cui tengono prigionieri i muta-forma, ma stanno cercando il luogo in cui da secoli è custodita l'Arma Celeste, un pericoloso veleno in grado di sterminarli. Maila sarà nuovamente chiamata ad adempiere al suo ruolo di Prescelta, lasciando Amadriade per mettersi in viaggio verso la città serba di Alibunar, con la speranza che proprio lì si trovi anche Ren. Affronterà una nuova avventura con la speranza di non fallire, proteggendo il popolo degli uomini lupo, sé stessa e il suo Othar.



IL CANTO DELLA NOTTE

editore: Zero91
pagine: 264
prezzo: 17.00 euro
Brossura
( 1° libro Trilogia "Il Canto della Notte" ) la mia recensione QUI

TRAMA: Mayla orfana diciottenne, vive ad Amadriade con la famiglia adottiva di licantropi fedeli alla luna. E sarà proprio il canto della luna a reclamarla come Prescelta per sconfiggere gli Artigli rossi, e portare la testa del loro capo nel mondo di Ayta al cospetto della monaca bianca. Solo così riuscirà a intrappolare i licantropi assassini nel Non dove e a liberare il mondo dalla loro violenza distruttrice. A guidarla sarà il canto della notte che scivola tra gli alberi, accarezza il fiore di Orchimola, soffia tra le creature dei boschi e raggiunge il cuore di ogni licantropo. Durante il suo viaggio sarà scortata dal suo fedele Othar, licantropo guerriero addestrato a morire per lei.  La prescelta e il suo othar, metà dello stesso cerchio, destinati sin da bambini, ad avere un legame profondo e viscerale. Il destino è scritto: non possono amarsi perchè l'unione dei loro corpi li renderebbe vulnerabili al nemico, ma l'amore si sa non conosce padroni e i due dovranno affrontare la morte per tenersi vivi a vicenda....

LO SPECCHIO DELLE FATE di Jenna Black

WOW!!!
Finalmente un libro sulle fate che mi ha conquistata dalla prima all'ultima pagina!!!



Escludendo la bellissima Serie Fever della Moning che è talmente articolata e "complessa" da sembrarmi riduttivo classificarla semplicemente come "storia fae" ( pubblicati recentemente i primi due volumi dalla Leggereditore - QUI e QUI la mie recensioni -) non ho mai particolarmente amato questo filone della letteratura Urban Fantasy e Paranormal Romance.
Nonostante ciò, di libri "sulle fate" e il loro mondo in diverse "salse" ne ho letti davvero tanti, sperando sempre di trovare quel "quid", quello spunto, quel particolare che mi facesse ricredere e mi facesse appassionare anche al loro mondo.
Non era mai successo finché non ho aperto "Lo Specchio delle Fate", che c'è riuscito in pieno!!!!

Una STORIA DELIZIOSA, misteriosa, articolata, in continuo divenire e soprattutto uno STILE FRESCO, simpatico, disinvolto, giovanile e mai noioso mi hanno letteralmente conquistata regalandomi piacevoli ore in compagnia di una "banda" di personaggi straordinari...tutti da scoprire.
Sì, perché pur dandoci una bella dose di informazioni su ciascuno di loro, costruendo un bell'intreccio sia psicologico che di interazione fra loro, l'autrice, Jenna Black, è stata molto abile nel lasciarsi aperta una vera e propria "autostrada" per gli sviluppi che ci saranno nei due libri a venire. Tante le cose che succedono in questo primo volume, ma altrettante ne succederanno nel prossimo....
A me personalmente, la cosa che più interessa è vedere che ruolo avrà il bello e tenebroso Keane; ho sempre un debole per i bad boy di carta e inchiostro, e vi assicuro che questo "ragazzaccio fae" ha tutte le carte in regola! Come dice la stessa Dana - la protagonista - "sbavare è consentito"... ^_^
Ok...d'accordo...
Rientro nei ranghi e senza pensare troppo a questo bel tenebroso che mi intriga assai, cercherò di tirare le somme di questo bel romanzo e farvi capire perché mi è piaciuto tanto e perché, secondo me, vale la pena di leggerlo.

Punto di partenza e fulcro dell'intero romanzo è l'esistenza della città di Avalon; una sorta di città "di mezzo" dove il mondo umano e quello fatato si incontrano e coesistono. Quindi realtà e leggenda, tecnologia e magia che si intersecano e coesistono in una sorta di "porto franco" con le sue regole, la sua politica e le sue usanze.
Proprio Avalon farà da teatro alle vicende dei vari protagonisti; prima fra tutti Dana Hataway, figlia di uno dei più potenti esponenti del mondo fae e di una madre dai seri problemi di alcolismo, da sedici anni in "fuga" proprio da quella città e da quell'uomo.
Dana, stanca di fare da "mamma" ad una madre irresponsabile e imbarazzante, decide finalmente di conoscere suo padre e di trasferirsi nella città in cui lui vive, Avalon appunto.
Ma quella che inizialmente sembrava una possibilità di riscatto per riappropriarsi di una vita più serena e spensierata, si rivela invece forse la scelta "meno opportuna", perchè Dana si ritroverà invischiata in tutta una serie di eventi uno peggiore dell'altro....
Neanche a dirlo con il vecchi adagio "Dalla padella alla Brace"!!! ^_^
Dana presto scoprirà di essere una Faeriewalker, una condizione molto rara e dalle notevoli implicazioni, e proprio per questo si ritroverà suo malgrado coinvolta in tutta una serie di trame politiche che le renderanno se non impossibile, almeno molto difficile la sua permanenza ad Avalon.

Bugie, tradimenti, misteri, strani collegamenti tra i personaggi per mettere in atto oscuri disegni, travolgeranno Dana in un turbine di eventi talmente serrato che il lettore stesso si troverà invischiato, insieme alla protagonista, in un vortice di sensazioni ed aspettative che non troveranno "pace" fino all'ultima riga del testo.

Pur nella semplicità della scrittura e degli intenti, Jenna Black secondo me è riuscita a dare un buon spessore psicologico a tutti i personaggi, caratterizzandoli molto bene sia dal punto di vista "visivo" che emotivo, aggiungendo quella vena briosa - quasi comica - alla maggior parte dei dialoghi, che tanto amo nei romanzi YA. Non mancherà un risvolto introspettivo più serio... in un percorso che farà crescere Dana; le darà più sicurezza; le restituirà un padre, in un certo senso una madre; le regalerà una bella ed inaspettata amicizia, e soprattutto le aprirà le porte di un amore.
Con chi ancora non ci è dato sapere...
Perchè nonostante la presenza dell'affascinante - ma anche un po' infido - Ethan, come accennavo più sopra, si è cominciato a delineare un triangolo piuttosto interessante col "fae dark" Keane.
(Naturalmente avete capito che faccio il tifo per Keane!! )
Anche se suo padre Finn...non me la racconta tanto giusta....

Una piacevolissima lettura...
Tanti gli ingredienti vincenti che non deluderanno anche i "palati" più esigenti.
Primo fra tutti: l'ORIGINALITA'

 1/2



LO SPECCHIO DELLE FATE di Jenna Black
traduzione a cura di Cristina Baccarini

editore: Newton Compton
pagine: 288
prezzo: 9.90 euro
Rilegato
( 1° libro trilogia Faerie Walker )

TRAMA: Dana Hathaway non lo sa ancora, ma sta per cacciarsi davvero nei guai. Quando sua madre si presenta al saggio di fine anno ubriaca, la ragazza capisce di averne abbastanza: è giunto il momento di prendere un volo che dagli Stati Uniti la porterà fino alla lontana Inghilterra. E' diretta verso la mitica città di Avalon, l'unico posto sulla Terra in cui il mondo umano e quello delle fate entrano in contatto e dove vive il suo misterioso padre. Ad Avalon, però, il viaggio comincia ad andare storto e Dana si trova invischiata in un gioco molto pericoloso: qualcuno sta cercando senza dubbio di farle del male. Ma soprattutto, sembra che tutti vogliano qualcosa da lei: sua zia Grace, Ethan, un affascinante ragazzo dotato di straordinari poteri e Kimber, sua sorella. Ma cosa, esattamente? Persino suo padre pare intenzionato a tenerla all'oscuro di tutto quello che le sta accadendo… Intrappolata fra sue mondi, coinvolta in oscure trame di potere, la ragazza non sa più di chi può fidarsi, ma ha capito bene che la sua vita non potrà più tornare quella di una volta.

Anteprima LA LUCE SUGLI OCEANI di L.M. Stedman






Cari lettori,
è con particolare e se vogliamo duplice trasporto che mi appresto a scrivere di questa attesissima nuova uscita della CASA EDITRICE GARZANTI. In primis perchè come capirete dalla trama, parla di sentimenti tra genitori e figli che sono per me tra i più forti, struggenti e indelebili che si possa mai aver la fortuna di provare (deformazione professionale la mia?); poi perché la GARZANTI, in collaborazione con VANITY FAIR ha lanciato una iniziativa che non può lasciarmi indifferente:  

il  CONCORSO: CATTURA IL TUO MARE

al quale sto pensando di partecipare...


Ma veniamo a quello che è stato considerato "il libro più desiderato dagli editori di tutto il mondo".


IN USCITA IL 3 MAGGIO



Editore: Garzanti Libri
Collana: Narratori moderni
Pagine: 380
Prezzo: 17,00 euro
Traduzione di: A. Mantovani


Trama 

Isabel ama la luce del faro tra gli oceani, che rischiara le notti. E adora le mattine radiose, con l'alba che spunta prima lì che altrove, quasi quel faro fosse il centro del mondo.
Per questo ogni giorno scende verso la scogliera e si concede un momento per perdere lo sguardo tra il blu, nel punto in cui i due oceani, quello australe e quello indiano, si stendono come un tappeto senza confini. Lì, sull’isola remota e aspra, abitata solo da lei e suo marito Tom, il guardiano del faro, Isabel non ha mai avuto paura. Si è abituata ai lunghi silenzi e al rumore assordante del mare. Ma questa mattina un grido sottile come un volo di gabbiani rompe d’improvviso la quiete dell’alba.
Quel grido, destinato a cambiare per sempre a loro vita, è il tenue vagito di una bambina, ritrovata a bordo di una barca naufragata sugli scogli, insieme al cadavere di uno sconosciuto.
Per Isabel la bambina senza nome è il regalo più grande che l’oceano le abbia mai fatto. È la figlia che ha sempre voluto. E sarà sua. Nessuno lo verrà a sapere, basterà solo infrangere una piccola regola. Basterà solo che Tom non segnali il naufragio alle autorità, così nessuno verrà mai a cercarla. Decidono di chiamarla Lucy. Ben presto quella creatura vivace e sempre bisognosa d’attenzione diventa la luce della loro vita. Ma ogni luce crea delle ombre. E quell’ombra nasconde un segreto pesante come un macigno, più indomabile di qualunque corrente e tempesta Tom abbia mai dovuto illuminare con la luce del suo faro. Perché sulla terraferma, tra la civiltà, c’è una donna che spera ancora. Una donna disperata, ma tenace.
Questa è una storia su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e su come spesso sembrino la stessa cosa. Questo è il romanzo di una madre e di un padre e della loro figlia segreta. Questo è il punto in cui amore e colpa si incontrano, e non vi lasceranno più.







Non so voi ma io lo leggerò sicuramente essenso una grande amante di autrici del genere (Kate Morton insegna). Qui di seguito trovate tutti link riguardanti il libro, le iniziative e le curiosità:


http://www.vanityfair.it/show/libri/2012/la-luce-sugli-oceani-stedman-garzanti-libro